Views: 5
(g.l.) Grande giornata domani, 6 dicembre, nell’imminenza della solennità dell’Immacolata Concezione, per la storia, l’arte e la cultura di Grado con la tanto attesa inaugurazione del Museo Civico del Tesoro negli spazi dell’ex canonica. Dopo lunghi anni di lavori, l’edificio, nel quale aveva abitato per ultimo monsignor Silvano Fain, è stato infatti finemente restaurato e ora viene riaperto con questa sua nuova funzione di polo storico-artistico-culturale, ospitando il prezioso patrimonio della Basilica patriarcale che viene offerto alla fruibilità di tutti grazie a un accordo tra la Parrocchia arcipretale di Sant’Eufemia, il Comune di Grado e il Ministero della Cultura rappresentato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Friuli Venezia Giulia. Il Museo sarà dedicato a monsignor Sebastiano Tognon, arciprete dal 1913 al 1956 e «difensore del Tesoro della Basilica, anche a rischio della vita, durante la Prima Guerra Mondiale», come sottolineano Comune e Parroccchia.
DAL SECONDO SECOLO – All’interno trovano spazio decine di reperti che abbracciano l’intera storia della località lagunare, dal II al XVIII secolo dopo Cristo, di cui alcuni in mostra per la prima volta. Tra i pezzi più pregiati i frutti degli scavi attuati nella Basilica di Sant’Eufemia nel 1871, come le due capselle d’argento che contenevano le reliquie dei martiri aquileiesi, o il frammento della Vera Croce, inviato in dono al Patriarca di Grado dall’Imperatore Eraclio nel 630 dopo Cristo. E il percorso nel Museo è un viaggio nella fede dei cittadini gradesi, nati e cresciuti intorno alla loro Chiesa patriarcale, ma anche uno studio dei costumi, della cultura, delle abitudini e della vita quotidiana di chi abitava questo piccolo lembo di terra in quasi duemila anni di storia.
IL COMUNE – «Non posso che essere onorato e grato per la fortuna di poter inaugurare questo museo», ha commentato il sindaco di Grado, Giuseppe Corbatto. «Rappresenta la nostra memoria collettiva. È un dono alle future generazioni, che avranno così la possibilità di conoscere, custodire e tramandare le nostre radici più profonde. Un ringraziamento particolare – ha aggiunto – va ai cittadini gradesi, che con pazienza e passione hanno atteso a lungo questo momento». Il Museo è ospitato in una posizione strategica del centro storico: appunto, la vecchia canonica di Grado che sorge tra campo Patriarca Elia e piazza Biagio Marin, proprio di fronte al palazzo municipale.
LA PARROCCHIA – «Si tratta di una pagina nuova della nostra storia, finalmente consegnata alla comunità», ha spiegato invece monsignor Paolo Nutarelli, parroco di Sant’Eufemia. «Il Tesoro della Basilica rappresenta la memoria più profonda di Grado, con oggetti che non parlano solo del passato, ma continuano a dire chi siamo oggi. La collaborazione con la Fondazione Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia, che ne avrà materialmente in mano la gestione, diventa un nuovo ponte tra Grado e Aquileia, un segno di quelle sinergie preziose che uniscono due realtà sorelle. Inoltre, il 7 dicembre sarà l’anniversario della morte di monsignor Sebastiano Tognon, che difese il tesoro con coraggio: senza la sua custodia appassionata, forse oggi non saremmo qui».
«Tutti i beni esposti che provengono dalla Basilica – ha precisato l’arciprete – rimangono di proprietà della Parrocchia di Sant’Eufemia. La loro presenza nel Museo nasce da una collaborazione virtuosa con Comune, Ministero e Soprintendenza, che ringrazio sinceramente. Alcuni di questi beni – come l’insigne reliquia della Santa Croce – continueranno, quando necessario, ad essere utilizzati nelle celebrazioni liturgiche più importanti, come è giusto che sia. Verranno prelevati e poi riportati nel Museo: segno che questi oggetti non sono soltanto da contemplare, ma da vivere. All’interno dell’allestimento emerge una chiara idea di storia: il Museo espone ciò che è utile a raccontare un percorso, un’identità, un cammino. Altri beni rimangono nella Basilica, dove continueranno ad essere valorizzati in modo coerente con la loro natura liturgica e artistica. Museo e Basilica diventano così due luoghi che si completano, due voci che raccontano insieme la stessa storia».
«Un grazie speciale – ha proseguito monsignor Nutarelli – va dunque alla So.Co.B.A. – Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia, che avrà in mano la gestione del Museo. La loro esperienza, così radicata e riconosciuta, non solo garantirà la funzionalità quotidiana dello spazio espositivo, ma permetterà al Museo di crescere nel tempo, di arricchirsi, di trovare nuove forme di dialogo con visitatori, studiosi e pellegrini. Questa collaborazione diventa un nuovo ponte tra Grado e Aquileia, un segno di quelle sinergie preziose che uniscono due realtà sorelle, legate dalla storia, dalla Fede e da una comune responsabilità culturale. Desidero esprimere la mia più sincera gratitudine a tutte le istituzioni che hanno creduto in questo progetto e lo hanno sostenuto con convinzione: il Comune di Grado, la Soprintendenza, il Ministero della Cultura, la Fondazione per la Basilica di Aquileia, la So.Co.Ba., insieme a tutte le persone – tecnici, funzionari, professionisti e volontari – che con serietà, competenza e cuore hanno lavorato perché questo sogno prendesse forma. Un pensiero particolarmente grato va a monsignor Armando Zorzin, che ha avviato il progetto museale, ed a monsignor Michele Centomo, che lo ha portato avanti, permettendoci oggi di vedere compiuto un passo così importante per la nostra Comunità e per la custodia della nostra storia. Concludo con un augurio:che questo Museo diventi un luogo vivo, capace di raccontare la bellezza della nostra storia e di farci riscoprire le radici che ci uniscono. Un luogo dove la memoria non è nostalgia, ma forza che illumina il presente e apre al futuro. Grazie a tutti e buon cammino per questo nuovo capitolo della nostra Comunità, che oggi si apre nella bellezza della nostra storia e nella responsabilità condivisa di custodirla e farla crescere».
IL LUNGO ITER – La storia del Museo inizia nell’ormai lontano 2001, quando comincia l’iter che porta nel 2006 ad un accordo tra la Parrocchia di Sant’Eufemia e l’Amministrazione Comunale di Grado, con l’avallo del Ministero della Cultura e dell’allora Soprintendenza per i beni archeologici, architettonici, ambientali, artistici e storici del Friuli Venezia Giulia. Un percorso lungo e travagliato, che però si concluderà, appunto, domani con l’inaugurazione ufficiale e l’apertura di un nuovo capitolo per la Basilica, il suo Tesoro e tutta Grado. La gestione del Museo, come detto, sarà affidata dal Comune di Grado alla Fondazione So.Co.B.A – quella che si occupa della cura della Basilica di Aquileia – che ne garantirà l’apertura, la custodia e la vendita dei biglietti. L’allestimento e la progettazione sono state curate dallo studio MOD.LAND Architetti Associati, con la firma degli architetti Moira Morsut e Ramon Pascolat e il contributo di Enrico Smareglia. Il Museo Civico del Tesoro di Grado, che si sviluppa sui due piani dell’edificio dell’ex Canonica, sarà aperto, con orario dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30, nelle giornate del 6, 7, 8, 13 e 14 dicembre, dal 20 al 30 dicembre e dall’1 al 6 gennaio, solennità dell’Epifania.
—^—
In copertina e all’interno preziose testimonianze della storia religiosa di Grado e tre immagini del rendering del Museo che sarà inaugurato domani.

